lunedì 3 maggio 2010

Sinderelito e Plinito sempre insieme

Sinderelito non riuscì a resistere e appena abbracciato il suo fedele amico iniziò a prenderlo in giro come faceva sempre quando giocavano e correvano nel labirinto di tulipani gialli, e come quando arrivati alla sua fine dalla forma di fiore, si sdraiavano e incominciavano a ridere a crepapelle, lontano da tutto e da tutti. Plinito era veramente tutto sporco di fuliggine, anche il suo becco dorato sembrava una penna intrista di inchiostro del calamaio... e permaloso com' era sempre stato si voltò sbuffando, dando le spalle a Sinderelito.
A quel punto Sinderelito andò dall' amico e gli chiese scusa, come succedeva sempre, e fecero la pace, ma prima che Sinderelito potesse aprire bocca, Plinito prese la parola: " Ma come ti viene in mente di andare nella grotta della strega?? Lo sai che quello era il posto proibito di Derelinandia, guarda in che guaio siamo finiti"!!! E Sinderelito: " Ma Plinito, ci vuole un pò di avventura nella vita, non si può stare solo a studiare a scuola. Io ho sempre voluto esplorare il mondo fuori da Derelilandia, ed eccoci qua, il mio desiderio è stato esaudito. Sai quante cose avremmo da raccontare ai nostri amici quando torneremo a casa?? E quante cose potrai dire alla maestra che lei sicuramente non sa???".
" Sempre se ci torneremo mai a casa, non sappiamo neanche dove siamo finiti. Siamo in questo posto fatto tutto di pietre grigie, non sappiamo neanche come fare ad uscirne".
" Dai Plinito, non abbiamo ancora provato a vedere se la porta è chiusa a chiave o no che sei già lì che ti lamenti"
A quel punto non c' era più tempo per le parola ed era arrivato il momento di iniziare ad esplorare questo nuovo mondo, così diverso da quello in cui erano sempre stati.
Sinderelito iniziò ad avvicinarsi alla porta di legno che era l' unica via di uscita, oltre alle piccole finestre quadrate, che come i buchi del formaggino preferito di Sinderelito irradiavano la stanza della luce del mattino.
Plinito zampettava attaccato alle gambine dell' amico, guardandosi attorno con fare sospettoso. La porta si aprì facilmente, non era stata chiusa a chiave, e dava su di una lunga e ripida scala a chicciola, così perfetta come le conchiglie rosa che si trovavano nel lago della Ninfa Biliku ai margini della foreste di rose. Iniziarono a scendere piano attaccandosi alle pareti color avorio decorate da pietre preziose dai colori dell' arcobaleno. Con grande sorpresa finita scala si ritrovarono in un immenso salone con grandissime finestre di legno chiaro tutte decorate da strani simboli dorati, con tende trasparenti dai colori delle stelle e un soffitto azzurro come il cielo d' estate. Nel centro della stanza c'era una lunghissima tavola fatta con un tronco di un albero gigantesco con a fianco però solo 2 seggioline e un trono dal velluto rosa. La tavola era imbandita di ogni meraviglia e leccornia, dolci, frutta, succhi profumati, e si sentiva nell' aria quell' odore che sempre sentivano uscire dalla cucina delle loro mamme.
Non passò neanche un batter di ciglia che iniziarono a sentire dei lenti passi che provenivano da molto vicino, si guardarono negli occhi e via come due saette a nascondersi sotto la tavola: Sinderelito era nel pieno dell' emozione per questa nuova avventura così eccitante, mentre il povero Plinito si chiudeva gli occhietti con le sue alette, e tremava come quando la terra trema perchè la piccola talpa sta scavando la sua tana.
Da sotto al tavolone, nascosti dalla soffice tovaglia color lillà vedevano due piedi di donna che camminavano da una parte all' altra, che indossavano scarpette color del sole del tramonto. Sentirono un profondo respiro e una voce d' usignolo che cominciò a cantare e a chimare " piccoli amici è pronta la colazione, venite!". Non potevano credere alle loro orecchie, quella voce così calda ed amichevole stava chiamando proprio loro, e per fare un ricca colazione con biscotti profumati.
" Sinderelito, è troppo pericoloso, non sappiamo chi sia questa qua. E se ci volesse mangiare a noi???"
" Ma smettila Plinito, ho una fame che non resisto più. E poi ricordati che possiamo usare anche qualche potere magico che ci ha insegnato al nostra maestra Isita. Non mi ricordo bene tutta la formula magica, ma ti sicuramente che studiavi di più non avrai problemi".
" Ma Sinderelito........"
Ma nulla da fare la cosa era già decisa. Il piccolo principe pian pianino salì sulla seggiolina fatta con un antico tronco di legno, e pian piano iniziò a sbirciare. Dall' alto si iniziò a vedere la punta del cappello rosso fragola, e poi i due occhietti castagna e nasino a patatina. Plinito fece un saltino perchè la tavola era troppo aalta per lui.
E così i due incontrarono finalmente la signora della casa dei diamanti.

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